Quando si vuole procedere con l’acquisto della seconda casa, sono diverse le spese da non sottovalutare, come quelle ipotecarie e catastali, le spese per il rogito e l’onorario stabilito dal notaio. Dal momento che alcune di queste sono prevedibili, poiché stabilite in misura fissa, mentre altre dipendono dalla discrezionalità del notaio e dalla complessità del caso specifico, in questo articolo ne riporteremo solo alcune.
Nel caso in cui la seconda casa dovesse essere acquistata presso un privato, il compratore deve versare determinate imposte come quella di registro, pari al 9% del valore fiscale dell’immobile (vale a dire della rendita catastale moltiplicata per il coefficiente seconda casa di 126) con un minimo di € 1.000,00; l’imposta catastale e quella ipotecaria, ognuna pari a € 50,00. Ovviamente il notaio andrà ad applicare anche delle imposte definite “minori”, strettamente legate alla tipologia di immobile e ad altri fattori.
A tutte queste imposte deve essere aggiunto l’onorario del notaio. Se la seconda casa dovesse essere acquistata da un’impresa costruttrice, il notaio applicherà come imposte quelle di registro, ipotecaria e catastale, ognuna di queste pari a € 200,00, e l’imposta di bollo, pari a € 230,00. A queste occorre aggiungere la tassa ipotecaria, pari a € 35,00, e la voltura catastale, pari a € 55,00.
A tutto questo è necessario aggiungere il valore dell’IVA al costruttore, che può essere al 10% o al 22% in base al prezzo di vendita dell’immobile, oltre alle diverse imposte minori e all’onorario del notaio, che dipende dalla complessità dell’atto e dal prestigio dello studio notarile al quale ci si rivolge.
Quando si vuole procedere con l’acquisto della seconda casa, sono diverse le spese da non sottovalutare, come quelle ipotecarie e catastali, le spese per il rogito e l’onorario stabilito dal notaio. Dal momento che alcune di queste sono prevedibili, poiché stabilite in misura fissa, mentre altre dipendono dalla discrezionalità del notaio e dalla complessità del caso specifico, in questa sede ne riporteremo solo alcune. Nel caso in cui la seconda casa dovesse essere acquistata presso un privato, il compratore deve versare determinate imposte come quella di registro, pari al 9% del valore fiscale dell’immobile (vale a dire della rendita catastale moltiplicata per il coefficiente seconda casa di 126) con un minimo di € 1.000,00; l’imposta catastale e quella ipotecaria, ognuna pari a € 50,00.
Ovviamente il notaio andrà ad applicare anche delle imposte definite “minori”, strettamente legate alla tipologia di immobile e ad altri fattori. A tutte queste imposte deve essere aggiunto l’onorario del notaio.
Se la seconda casa dovesse essere acquistata da un’impresa costruttrice, il notaio applicherà come imposte quelle di registro, ipotecaria e catastale, ognuna di queste pari a € 200,00, e l’imposta di bollo, pari a € 230,00. A queste occorre aggiungere la tassa ipotecaria, pari a € 35,00, e la voltura catastale, pari a € 55,00.
A tutto questo è necessario aggiungere il valore dell’IVA al costruttore, che può essere al 10% o al 22% in base al prezzo di vendita dell’immobile, oltre alle diverse imposte minori e all’onorario del notaio, che dipende dalla complessità dell’atto e dal prestigio dello studio notarile al quale ci si rivolge.