Molte cose stanno rapidamente cambiando nelle nostre case, è in atto una silenziosa e pacifica rivoluzione che caratterizza il nostro vivere quotidiano. Molti degli oggetti che abbiamo già in casa infatti, o che avremo nel prossimo futuro, sono in grado di utilizzare la rete in diversi modi e per molteplici scopi e negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più l’utilizzo di quello che viene chiamato Internet of Things, abbreviato in IOT e definito in italiano come Internet delle cose o degli oggetti. IOT è chiamato così naturalmente perché è in contrapposizione con Internet delle persone, dove i principali soggetti che usufruiscono di questo servizio sono appunto persone.
L’internet delle cose associa come dicevamo il tema di Internet con gli oggetti reali della vita di tutti i giorni, con i dispositivi che popolano il nostro quotidiano e che saranno sempre più connessi tra loro, dando vita a una fitta rete. Alcuni esempi sono i termostati, le videocamere, i rilevatori di luminosità o di umidità, gli orologi, i sensori ambientali e territoriali che possono essere interconnessi e inviare informazioni all’esterno da remoto. Anche i wearable ossia gli oggetti da indossare, come braccialetti connessi e orologi fanno parte di questa fitta rete di connessioni composta da tutti gli oggetti “intelligenti” che sono in grado di comunicare in una forma sempre più interconnessa.
Una parte importante del mondo di Internet of things è sicuramente la domotica ossia quella branca della tecnologia rivolta alla progettazione di abitazioni intelligenti, o smart home, in grado di utilizzare i dati ambientali per programmare il funzionamento quotidiano dei dispositivi presenti nella propria abitazione o per comunicare con i proprietari e per rispondere da remoto alle loro esigenze. Ad esempio è possibile tramite la domotica fare in modo che la lavastoviglie, la lavatrice e l’impianto di riscaldamento comunichino tra loro per decidere quale si può attivare prima per non sovraccaricare l’impianto elettrico, o mantenere la temperatura nella casa sempre a livelli ottimali con un impianto di riscaldamento aggiornato sull’andamento del meteo. Le tende o le tapparelle possono diventare “intelligenti” e connettersi alla rete per prevedere le temperature e l’esposizione del sole, così come l’impianto di irrigazione di casa collegato ad un sito di previsioni meteorologiche che si attiva solo quando necessario.
Questa silenziosa rivoluzione comprende anche i servizi pubblici, gli impianti e la struttura urbanistica delle città, tanto che alcune città italiane si stanno preparando per diventare smart cities, come ad esempio Milano e Torino, in modo da dare la possibilità ai loro cittadini di sfruttare al meglio le possibilità di internet, in ogni momento della giornata, e migliore la vita di ogni cittadino.
Un incentivo sostanzioso all’utilizzo della domotica nell’ambito domestico è arrivato dal governo che ha previsto per l’anno scorso e ha prorogato anche per l’anno in corso l’Ecobonus che prevede, come dicevamo in un precedente nostro articolo, una detrazione Irpef del 65% per l’acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto, qualsiasi sia la cifra spesa.
La domotica è uscita così dalla ristretta nicchia degli utenti avanzati e “griffati” per così dire, ossia attenti alle tendenze della moda anche in ambito tecnologico. È possibile sostenere questo perché secondo un’indagine condotta da Doxa per Leroy Merlin, l’Italia è al secondo posto in Europa per l’utilizzo della domotica tra le mura domestiche. L’Osservatorio del Politecnico di Milano, poi, sostiene sulla base di sue recenti analisi che solo un consumatore italiano su cinque dispone già di almeno un oggetto intelligente nella propria abitazione. Soluzioni funzionali che gli italiani prediligono sono naturalmente quelle che garantiscano un risparmio energetico e impianti anti intrusione. Al primo posto tra i loro desideri, infatti, si colloca la sicurezza per il 38% delle famiglie, secondo i dati Doxa, subito dopo (37%), ci sono i sistemi automatizzati d’illuminazione, in grado di adeguarsi alla luce esterna e alla presenza delle persone negli ambienti. Piacciono anche molto gli elettrodomestici da comandare a distanza con il proprio telefonino (33%) e la chiusura automatica delle tende (24%) esterne in funzione del tempo atmosferico, il funzionamento automatico dell’impianto di climatizzazione (21%), la possibilità di connettersi con servizi di assistenza come il soccorso medico o la vigilanza (20%), un sistema di apertura delle porte che si attivi in base al riconoscimento dell’iride o delle impronte digitali delle persone (19%).
Il fenomeno al quale stiamo assistendo e del quale facciamo parte anche senza accorgercene crescerà nel prossimo futuro. C’è già chi sta ipotizzando che passeremo dall’internet of things all’Internet of everything: internet del tutto. In un domani non tanto lontano potremo anche assistere al completamento di questa rivoluzione pacifica e silenziosa che però non è priva di rischi: provate a immaginare cosa potrebbe accadere se un virus si insinuasse non solo nel nostro PC di casa, ma anche nel programma della caldaia o del congelatore e quanto ingenti potrebbero essere i danni causati da un malintenzionato. Il rischio si moltiplica e di molto quando renderemo la nostra casa totalmente intelligente, dove tutte le apparecchiature si connetteranno a internet e saranno in grado di comunicare tra loro. Questo aprirà una lunga serie di porte di accesso agli hacker, che potranno creare danni anche ingenti, fino ad un virtuale furto di abitazione, diventando un interessante soggetto per il cinema trilling/fantascientifico.
La principale questione che si presenta oggi riguarda soprattutto la privacy: occorre infatti ideare e applicare dei protocolli di sicurezza molto più sicuri se si vuole fare in modo che gli oggetti che abbiamo in casa si possano connettere liberamente alla rete senza ingerenze esterne, come detto. Occorre che lo sviluppo e la diffusione di dispositivi intelligenti vadano di pari passo con lo sviluppo e la diffusione di sistemi di sicurezza a prova di intrusione informatica, antivirus difficili da manomettere e altre tipologie di protezione.