La storia della cultura italiana su questo argomento ci insegna come sia una domanda dalla risposta “apparentemente” facile. I nostri nonni, come i nostri genitori, hanno sempre avuto un obiettivo chiaro nella testa: comprare casa ed investire nel mattone. Un po’ come quando si rincorreva il sogno del posto fisso, concetto completamente rivoluzionato in una società dal libero professionista.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crisi che ha portato inevitabilmente a rivedere o almeno riorganizzare il progetto di acquisto casa. Tanti hanno dovuto rinunciare, altri rimandare. Oggi però le cose stanno nuovamente cambiando e gli italiani stanno tornando ad investire i loro risparmi nel mattone. Guardiamo ai numeri per essere concreti.
Nel 2014 la percentuale di chi riteneva positivo un investimento immobiliare aveva una percentuale del 25% (pensiamo al 70% del 2006). Dopo un anno, siamo risaliti a circa il 30%. Un positivo incremento, soprattutto al Sud. Il sogno di acquistare casa, fare una famiglia, e liberarsi della preoccupazione di pagare l’affitto è più concreto e perseguibile.
Mutui: in aumento per aiutare gli italiani a comprare casa
Il mutuo è la modalità principale di ogni italiano per acquistare casa. La disponibilità economica di un lavoratore non è paragonabile a quella di una volta, la forza di acquisto immediato è spesso utopia, nonostante l’aiuto dei cari vecchi nonni o amorevoli genitori. La scelta dell’immobile quindi rimane fortemente condizionata dall’erogazione del mutuo da parte della banca.
Le domande per avere un mutuo sono incrementate esponenzialmente soprattutto negli ultimi 12 mesi. Di riflesso l’ammontare complessivo dei finanziamenti erogati per l’acquisto di un’abitazione ha superato i 10 mila mln di euro nel secondo trimestre 2015.
Di recente i dati forniti dall’Associazione Bancaria Italiana confermano l’aumento del +86,1% delle erogazioni mutui per le famiglie. Inoltre, le stesse erogazioni dei primi 8 mesi del 2015 superano quelle dell’intero 2014 (25,283 miliardi di euro). Tra le scelte degli italiani in merito ai mutui per le famiglie ci sono i mutui a tasso variabile, che fino al 3° trimestre 2015 hanno rappresentato il 48,3% delle nuove erogazioni complessive; mentre i mutui a tasso fisso nei mesi più recenti hanno costituito il 60% delle erogazioni
Il fatto che valga la pena cominciare a pensare di acquistare è suffragato dai dati Istat che rilevano una lenta ripresa delle compravendite immobiliari. In recupero tutte le ripartizioni geografiche, con variazioni sopra la media al Sud (+27,7%), nelle Isole (+27,4%) e nel Nord-est (+23,3%).