Quando si compra casa si è afflitti dal mutuo e dal conto “in rosso” ma cosa si può detrarre? Quanto si può recuperare? Vediamo, di seguito, cosa e come fare per detrarre i costi di intermediazione immobiliare per l’acquisto di casa.
Cosa si intende per spese o costi di l’intermediazione?
Le spese o i costi per l’intermediazione sono le provvigioni che vengono corrisposte alle agenzie immobiliari, ai rivenditori e simili, strettamente inerenti la compravendita dell’immobile, casa o appartamento. Possono essere molto alte e si possono aggirare tra il 3% ed il 6%.
Da quando si posso detrarre i costi di intermediazione?
La detrazione in esame è stata introdotta con decorrenza dal 1° gennaio 2007 dalla L. n. 248/06, in connessione con l’obbligo di indicazione negli atti di compravendita immobiliare dell’importo eventualmente corrisposto da parte acquirente e/o venditrice a titolo di spese di intermediazione immobiliare (D.L. n. 223/06).
Quando scatta il costo di intermediazione?
La Cassazione si è pronunciata affermando di far corrispondere il diritto non al momento di conclusione della vendita (compromesso o atto notarile) ma al momento in cui il cliente prende contatto con l’agente immobiliare. L’Agenzia delle Entrate nella R.M. 26/E/2009 ha precisato che la detrazione fiscale spetta per il compenso di intermediazione pagato anche se è stato stipulato soltanto il contratto preliminare di compravendita purchè sia stato regolarmente registrato. Nel caso in cui successivamente non si stipuli il contratto definitivo si decade dall’agevolazione e si dovrà restituire la detrazione. Successivamente la C.M. 39/E/2010 ha ulteriormente precisato che è ammessa la detrazione anche in relazione alle spese sostenute in data precedente alla stipula sia del preliminare che del rogito, considerato che all’accettazione della proposta di acquisto nel medesimo anno è stato stipulato e registrato il preliminare di vendita e il contratto di acquisto definitivo.
Qual è il limite alla detrazione sulle provvigioni di intermediazione immobiliare?
Possono essere portate in detrazione le spese sostenute per i compensi pagati a soggetti di intermediazione immobiliare per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale; l’importo massimo su cui è possibile beneficiare della detrazione del 19% non può essere superiore a 1.000 euro e la possibilità di portare in detrazione quest’onere si esaurisce in un unico anno d’imposta. In caso di più proprietari, la detrazione, che non può essere superiore a 1.000 euro, dovrà essere ripartita tra i comproprietari in ragione della percentuale di proprietà, anche se la fattura è intestata ad un solo comproprietario. Il legislatore fiscale ha posto un limite moto basso per la detrazione sulle provvigioni pari ad un massimo di 1.000 euro per cui la detrazione massima può essere pari a 190 euro.
Quali sono gli intermediari immobiliari che ci permettono di fruire della detrazione?
Gli intermediari devono essere iscritti come agenti immobiliari in base alla legge n. 39 del 1989 e successive modifiche ed integrazioni che ne disciplinano anche le modalità di iscrizione e adesione.
Dove si indicano nel modello 730 i costi di intermediazione immobiliare?
Quando si compila il modello 730 occorre far riferimento al quadro RE con il codice 17 dove si indicano i compensi, comunque denominati, pagati a soggetti di intermediazione immobiliare per l’acquisto dell’immobile da adibire ad abitazione principale. L’importo da indicare nel rigo non può essere superiore a 1.000 euro. Se l’unità immobiliare è acquistata da più persone, la detrazione, nel limite di 1.000 euro, va ripartita tra i comproprietari in base alla percentuale di proprietà.