Il modulo che ci è stato sottoposto per l’incarico di vendita o la proposta di acquisto deve essere firmato dall’agente immobiliare che effettivamente si occupa dell’affare, anziché dal legale che rappresenta la società. Innanzitutto è importante che non vengano mai firmati dei moduli in bianco. L’agente che ci ha seguito nelle visite e negli appuntamenti deve trattare in prima persona anche tutti gli iter burocratici e legali strettamente legati alla mediazione. In caso contrario, il soggetto non sarà autorizzato a svolgere l’attività, pertanto non sarà necessario pagargli la prestazione. È possibile chiedere il numero di iscrizione al REA e verificare in prima persona presso la Camera di Commercio di competenza che il numero e l’iscrizione fornita siano regolari. Infine si può richiedere la visura camerale per avere ulteriori informazioni sull’impresa, sull’agente o sull’agenzia immobiliare. Tale documento presenta diverse informazioni come la sede legale, il codice ATECO, la data di costituzione e di inizio attività, il capitale sociale (se società di capitali), i soci e le rispettive quote, gli amministratori, le cariche e le qualifiche.
Cosa fare se la persona a cui ci siamo rivolti dovesse essere un agente abusivo?
Per dovere civico un agente immobiliare non abilitato alla Camera di Commercio della Provincia di riferimento deve essere segnalato. Nel caso in cui la trattativa dovesse essersi già conclusa, si ha il diritto di non riconoscerne la mediazione. Ovviamente, se ci si trova nel mezzo di una trattativa di vendita o affitto, il finto agente non avrà alcun diritto di ricevere la provvigione. Per procedere con la denuncia è possibile rivolgersi all’UNAF, Ufficio Nazionale Anti Abusivismo, creato dalla FIAIP con l’obiettivo di contrastare tale fenomeno. Una volta raccolte le prove per dimostrare la veridicità dei fatti e aver compilato e inviato il modulo presente nel sito web ufficiale FIAIP, il procedimento si potrà concludere in diversi modi: con delle sanzioni amministrative a carico dei soggetti abusivi, con la denuncia alla Procura della Repubblica, con delle sanzioni amministrative per aver utilizzato dei moduli difformi e/o non depositati in Camera di Commercio, con delle sanzioni disciplinari a carico del soggetto iscritto qualora dovessero essere riscontrati dei comportamenti che violino la deontologia professionale o, infine, con l’archiviazione se l’esposto dovesse risultato infondato.